Sconto in fattura ecobonus

sconto in fattura
13 Ottobre 2019
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Nella prossima legge di Bilancio saranno inserite correzioni allo strumento introdotto dal decreto crescita. Dal 2020, allora, la misura potrebbe diventare meno conveniente

 

La possibilità di ottenere il bonus fiscale sotto forma di riduzione del prezzo (anziché recuperarlo in dieci anni con la dichiarazione dei redditi) sarà sottoposta a un robusto tagliando con la legge di Bilancio che sta prendendo forma in questi giorni.

Lo ha spiegato giovedì in Senato il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli. Per diversi interventi, allora, l’anticipo potrebbe essere cancellato o reso meno conveniente.

La chance dello sconto 
Il meccanismo, attivato dal decreto crescita (Dl 34/2019), prevede che il fornitore (ad esempio, l’installatore di infissi) faccia al cliente uno sconto di importo pari all’ammontare della detrazione fiscale, anticipando la liquidità. Perciò, anziché pagare 100, ad esempio in caso di ecobonus per la sostituzione dei serramenti, sarà possibile versare 50, ottenendo da subito in fattura lo sconto del restante 50 per cento. 

Si tratta di una novità che nei mesi scorsi è stata molto contestata: tende infatti a favorire le società più strutturate rispetto alle Pmi. Nonostante la perplessità delle imprese, nelle ultime settimane le prime offerte hanno iniziato ad arrivare sul mercato. Soprattutto per l’installazione di infissi. Sono ormai diversi i fornitori - comprese alcune catene della grande distribuzione - che propongono finestre “a metà prezzo”. Ecco perché, anche alla luce delle modifiche in arrivo, è opportuno fare con molta attenzione i propri calcoli.

 

Forfettari e altri interessati 
L’attenzione è d’obbligo soprattutto per i contribuenti che non possono o non vogliono sfruttare le detrazioni in formula classica, per le quali una proroga è già stata annunciata dal Governo. Ci si riferisce, in particolare, a chi non ha denaro da investire nei lavori (e non accede a finanziamenti), ma anche ai contribuenti a basso reddito (incapienti) o a chi applica regimi fiscali sostitutivi (forfettari, soggetti che applica prevalentemente la cedolare secca).

Le parole di Patuanelli 
Il ministro Patuanelli ha fatto capire di essere intenzionato a mantenere invariato il provvedimento per gli interventi più strutturati, come la riqualificazione globale degli edifici. Mentre, per le opere minori, si punta a «garantire la sostenibilità delle piccole imprese che non sono capienti». Al momento è possibile fare solo ipotesi sulla direzione che prenderanno queste tracce di lavoro. Di certo, però, c’è che l’articolo 10 del decreto sarà modificato con la manovra. Questo vuol dire che lo sconto in fattura disponibile oggi potrebbe non esserlo più da gennaio 2020.





Gli scenari possibili 
Lo sconto potrebbe essere escluso per alcuni interventi. Oppure, si potrebbe decidere di sganciare l’ammontare dello sconto dall’importo della detrazione: in questo modo, nell’esempio di prima, il cliente potrebbe trovarsi a scegliere - poniamo - tra pagare 100 e detrarre 5 all’anno per 10 anni (formula classica) oppure pagare 60 e chiudere così il risparmio con il Fisco. Per blindarsi da ogni novità, allora, può essere meglio utilizzare lo sconto subito, qualora ce ne sia possibilità.

Anche perché, con il passare del tempo, la capienza fiscale delle imprese, in grado di offrire ai propri clienti l’incentivo, tenderà ad assottigliarsi. Quindi, comunque con il passare del tempo gli spazi per ottenere lo sconto in fattura saranno inevitabilmente sempre più stretti.

 


 
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